Itinerario – Villa Dalegno, il borgo sulla montagna

 

In breve: il borgo di Villa Dalegno, l’antica pieve, una battaglia tra angeli e demoni, il Vitello d’oro.
Come arrivare:Villa Dalegno si trova a 1,8 km da Ponte di Legno (la si raggiunge comodamente a piedi) e a 2,9 da Temù. E’ servita dai bus-navetta durante i periodi turistici (info: 0364 94152).
Tempo: 1 ora circa; 3 ore con la deviazione al Castel. Le tappe:
1. La Chiesa di S. Martino;
2. La Cesulina;
3. Agriturismi e casère;
4. Il Castèl(opzionale).

Descrizione:

Arrivati nella piazza principale, si visita la Chiesa di S. Martino (1). La costruzione, del XVII secolo, sorge vicino a Via dell’Antica Pieve: questa fu probabilmente la sede di uno dei pievatici della Valle a partire dal 994. Villa Dalegno fu anche il capoluogo della Magnifica comunità di Dalegno fino alla sua divisione (1624). Questa importanza si riflette nella pala d’altare, dove attorno alla Madonna e S. Martino si vedono i titolari delle chiese di Temù, Pontagna e Lecanù.

Le raffigurazioni pittoriche nella chiesa sono tutte su tela. Il quadro dell’altare subito a destra dell’entrata è attribuito a Girolamo di Romano, detto il Romanino (XVI secolo).

La chiesa è stata oggetto di un furto nei primi anni ’90 del XX secolo: nella prima cappella sulla sinistra guardando verso il tabernacolo si trova la copia, eseguita da una bottega locale, di un altare di Giovanni Battista Zotti (XVIII secolo) che venne trafugato.

E’ interessante entrare nella sagrestia. Oltre ai ritratti dei vescovi che visitarono la parrocchia, sul soffito è posta una tela che mostra San Michele che caccia gli angeli ribelli dal paradiso. La raffigurazione è di grande impatto e le fattezze dei demoni ricordano le creature fantastiche delle leggende popolari e pre cristiane. Un identico gusto per il mostruoso e il meraviglioso si trova in alcune delle figure sulla pala sopra la porta d’ingresso, che ha come tema il giudizio universale.

Usciti, sulla sinistra della chiesa rispetto alla porta principale, si trova un edificio a capanna, che viene chiamato Cesulina (2). E’ l’antica chiesa della Confraternita dei Disciplini di Villa Dalegno, un ordine laico ancora attivo al giorno d’oggi, nato nel XV secolo (la loro messa, con i costumi dell’ordine, si celebra nella prima domenica del mese).

Sebbene l’edificio della Cesulina abbia subito numerosi restauri e sia oramai diventato un semplice deposito, su uno dei muri è ancora visibile una pietra che riporta un’iscrizione latina: si tratta del lascito fatto da Giovanni Maria Cuzzetti nel 1722 alla Confraternita, che in cambio ancora oggi distribuisce un chilogrammo di sale ad ognuno degli abitanti di Villa Dalegno. Questi lasciti, molto frequenti nei paesi dell’Alta Valle Camonica, mostrano l’interesse per la vita pubblica ed la volontà di influire e di essere ricordati all’interno della comunità tipica della mentalità tradizionale e, in un certo senso, molto lontana dal nostro sentire.

Passando un po’ di tempo tra le vie del borgo di Villa Dalegno (3), non è difficile imbattersi nelle tracce del passato rurale di questa terra. Ancora oggi, il paese ospita alcune aziende agricole, un caseificio, un allevamento di animali allo stato brado ed un agriturismo.

Una possibile deviazione è costituita dall’escursione fino alla località Castel (4): saliti fino alla santella di Roncallo, in cima al paese, ci si avvia per una vecchia mulattiera costruita durante la I guerra mondiale, fino ad un gruppo di baite. Qui si trovava, secondo la tradizione, l’antico castello dei “pagani”, i signori Longobardi di Dalegno.

La leggenda vuole che, all’arrivo di Carlo Magno, i pagani abbiano fuso le loro ricchezze in un vitello d’oro, ed abbiano tentato di fuggire attraverso un passaggio segreto nei cunicoli sotterranei che si spingevano fino al passo del Gavia.

Il crollo delle gallerie li avrebbe sepolti sotto terra con il loro idolo, dove ancora si trovano…

 

Notizie utili: La chiesa di S. Martino è normalmente aperta. La Cesulina e la Sagrestia, invece, sono chiuse. Le chiavi sono custodite dalla sagrista di Villa Dalegno (maestra Bortolina Tomasi, che potrà fornire anche molte notizie storiche e aneddoti sulla chiesa) o dal parroco di Temù. L’escursione fino al Castel non richiede particolari attrezzature.

Per parcheggiare: si veda la mappa, p.to (0).

Bibliografia:

Edoardo Bressan, La Magnifica comunità di Dalegno, 2009;

Franco Bontempi, Storia di Temù, Pontagna e Villa Dalegno, 1999.

 

 

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