Descrizione:
Salendo da via IV novembre si raggiunge la piazza Camadini (1), dove sono ancora visibili la facciata del vecchio municipio ed il portale della Casa Camadini, che riporta sull’architrave la data del 1687.
Nella Parrocchiale di San Maurizio (2) osservate le sculture lignee dell’altare maggiore e dell’ancona (Giovanni Battista Zotti, 1701); la pala dell’altare a destra dell’entrata principale porta un ritratto di San Carlo Borromeo (Grazio Cassoli, XVI secolo).
Nell’oratorio della chiesa (3) sono esposti circa 80 quadretti di ex-voto provenienti dal santuario di San Vito: opere di religiosità popolare, dal XVII al XX secolo.
Attraversato il ponte si arriva nella contrada del Vago, per raggiungere la chiesa di San Benedetto (4), un tempo oratorio della confraternita dei disciplini.
Spingendosi all’interno dell’abitato ci si imbatte nelle baluere (5), dei passaggi sotterranei tra le case dove, secondo la tradizione, la popolazione trovava rifugio durante le guerre.
Notizie utili: La chiesa parrocchiale di San Maurizio è normalmente aperta.
L’oratorio con gli ex voto di San Vito è aperto solamente le domeniche dei mesi invernali, in occasione delle messe. La chiesa di San Sebastiano è normalmente chiusa. Le chiavi di entrambi i luoghi sono custodite dal parroco di Vezza d’Oglio.
Le baluère sono situate in edifici di proprietà privata: per vederle è consigliabile chiedere agli abitanti, che sapranno indicarle.