Cultura e montagna: rendiamoli forti lavorando insieme

L’Ecomuseo dell’Alta via dell’Oglio, che comprende i comuni da Ponte di Legno a Monno, ha festeggiato il 21 giugno 2014 i suoi primi tre anni di attività.

E’ un ente che si occupa di proteggere, studiare, mantenere in vita e far conoscere la cultura dei nostri paesi: attraverso strumenti tradizionali (mostre, conferenze, corsi dedicati alla popolazione, ricerche, escursioni guidate) ma soprattutto cercando sempre di coinvolgere la popolazione (le scuole, le associazioni sul territorio, gli anziani, i singoli cittadini).

Per l’Ecomuseo, infatti, la nostra cultura va promossa, per cercare di rendere di nuovo attuali alcune di quelle tecniche, di quei modi di vita e di produzione che nei nostri paesi sono stati praticati per secoli: se verranno proseguiti o ripresi, potranno dare lavoro a tutti noi nel futuro e far proseguire quei valori e quel rispetto per l’ambiente tipici della gente di montagna.

Per fare questo, non basta certo un piccolo ente. L’obiettivo dell’Ecomuseo è stato, e continua ad essere, quello di coinvolgere sempre più i cittadini e le moltissime associazioni che sono presenti sul territorio.

Le abbiamo contate: sono più di cento. Grazie al loro contributo si svolgono moltissime attività che portano gli abitanti dell’Alta Valle Camonica a conoscersi fra loro e creano il senso di comunità ancora vivo nei tanti paesi tra Monno ed il Passo del Tonale.

I progetti che coinvolgono questi gruppi ed i singoli cittadini sono quelli più aderenti  alla filosofia dell’Ecomuseo dell’Alta via dell’Oglio, e sono anche destinati ad avere successo!

Per esempio: nel 2012 l’Ecomuseo ha allestito una mostra di fotografie d’epoca sulla costruzione delle dighe dell’Avio, raccogliendo le immagini tra la gente dei nostri paesi. Tanti hanno partecipato e, con l’aiuto di un fotografo che da molti anni è attivo in Alta Valle, è stata allestita una esposizione che ha attirato centinaia di visitatori, ed è stato pubblicato un libro.

L’anno scorso invece, l’Ecomuseo si è interessato alle chiese campestri: con un concorso e la collaborazione dei docenti, l’Ecomuseo ha spinto i ragazzi dell’ultimo anno della scuola secondaria ad interessarsi a questi edifici. I ragazzi li hanno raffigurati con varie tecniche di disegno, hanno premiato i più bravi, e le opere prodotte sono visibili sul calendario che il Comune di Vezza d’Oglio ha pubblicato per quest’anno.

Inoltre, durante l’estate, sono stati organizzati dei concerti di musica classica, moderna o corale, che hanno portato turisti e residenti a scoprire questi luoghi.

Quest’anno, il tema è ancora differente: l’Ecomuseo dell’Alta via dell’Oglio si occupa di antichi mestieri, organizzando una nuova mostra di fotografie d’epoca, che sarà visibile dal 25 luglio al 31 agosto presso il Museo etnografico ‘L Zuf di Vione.

Di nuovo, le immagini sono state raccolte tra la popolazione (con l’importante aiuto della Associazione culturale Polagra di Vione, che ne ha offerte parecchie), e le fotografie, insieme ai mestieri e alle attività che documentano, saranno oggetto di una nuova pubblicazione.

Inoltre, sempre durante l’estate, ci sarà un ciclo di conferenze dedicate ai temi del lavoro e della vita del passato, una in ogni comune dell’Alta Valle.

Per farci riconoscere, è importante fare squadra: l’Ecomuseo dell’Alta via dell’Oglio ha promosso una collaborazione tra gli ecomusei camuni e trentini, per cercare di condividere le nostre esperienze, copiare le buone pratiche degli altri, e fare massa critica nei confronti degli enti sovralocali, perché riconoscano e aiutino l’attività degli ecomusei.

Per il futuro, intendiamo promuovere un coordinamento tra enti locali, associazioni e privati per la realizzazione delle manifestazioni per il centenario della Guerra Bianca, che cade nel 2015 (abbiamo fatto una prima riunione a gennaio e proseguiremo gli incontri dopo la presentazione ufficiale del progetto “Adamello – Guerra e memoria”) e, per quest’autunno, una manifestazione sulla pastorizia che coinvolgerà tutta la Valle Camonica, dal titolo “La grande transumanza”.

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Vi aspettiamo!

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